giovedì

Candidosi e nutrizione

La candidosi può colpire diversi distretti corporei, la proliferazione della candida a livello intestinale provoca aerofagia, meteorismo, stipsi.Qualora le tossine della candida vengano incorporate nelle secrezioni ormonali potrebbero essere colpiti il cervello e il sistema nervoso: i sintomi possone essere ansia, irritabilità, astenia, depressione, cefalea. l'alimentazione gioca un ruolo fondamentale per il contenimento della sintomatologia anche qualora si associ una cura farmacologica. l'approccio dietoterapico più idoneo, visto che la candida si nutre di zuccheri, consiste nell'eliminazione dei dolci, delle marmellate del cioccolato delle bevande dolci. lA candida è un lievito e non tollerà tutto ciò che è amaro dunque la dieta deve prevedere alimenti amari, inoltre essendo un lievito bisogna eliminare dalla dieta tutti gli alimenti lieviti come ad esempio paste lievite ( pizze, bignè, focacce). Fondamentale è l'integrazione alimentare che deve prevedere l'uso di probiotici il gold standard è sicuramente Lactobacillus Acidophilus.Un altra arma efficace nelle mani del nutrizionista è l'acido caprilico, unendo inoltre l'uso sapiente di alimenti con potente azione antifungina. Una terapia nutrizionale deve prevedere la realizzazione di una pianificazione alimentare idonea al rafforzamento delle difese immunitarie.

mercoledì

INSUFFICIENZA RENALE E NUTRIZIONE

Lo scopo della dieta nell'insuffiecienza renale è duplice: rallentare il decadimento della funzionalità renale , limitare l'accumulo di cataboliti e lo sviluppo elettrolitico.è fondamentale la riduzione dell'azoto proteico per diminuire il lavoro dei nefroni superstiti,è inoltre fondamentale una supplementazione di calcio e vitamina D per la prevenzione dell'osteodistrofia renale. L'apporto calorico deve essere importante per prevenire il catabolismo proteico e il conseguente sovraccarico renale. Per la quota proteica la razione varia in funzione della filtrazione renale, infatti spetta al nutrizionista la definizione della razione ottimale in funzione allo stadio della patologia.Nel caso l'insufficienza renale cronica sia cosi' avanzata da giustificare l'emodialisi l'approccio dietologico deve cambiare a causa dell'intensa perdita di nutrienti in in cui si incorre, le proteine vanno aumentate cosi' come le kcal dell'intera dieta. La dieta è dunque coadiuvante fondamentale alle terapie per l'insufficienza renale.

venerdì

DUMPING SYNDROME E NUTRIZIONE

Dopo interventi di gastroresezione attuati, per esempio, a causa di neoplasie maligne gastriche, viene abolita la funzione di serbatoio propria dello stomaco.Ciò può causare la cosiddetta dumping syndrome( dall'inglese " to dump precipitare) intendendosi appunto, con questo termine il corteo di sintomi che accompagnano il rapido ingresso degli alimenti nell'intestino tenue.La terapia dietetica deve soddisfare i seguenti criteri: I pasti devono essere leggeri per quantità, ricchi di proteine e di grassi al posto degli zuccheri, che bisogna ridurre al minimo. Bisogna bandire soluzioni ipertoniche sia dolci che saline. Gli alimenti devono essere assunti a temperatura corporea. è necessario prediligere cibi con scarsi residui. Appare utile eliminare il latte I pasti devono essere piccoli e frequenti e poveri di liquidi che andranno somministrati separatamente dai pasti. La dumping syndrome è presente, nelle prime settimane dell'intervento, in circa la metà dei gastroresecati, successivamente si attenua e solo il 10% dei pazienti continua a soffrirne in permanenza. La dieta è fondamentale per il contenimento della sintomatologia.

IPERTENSIONE ARTERIOSA E ALIMENTAZIONE

Esistono fattori sicuramente in grado di interferire incrementando i valori pressori, il più importante è l'obesità, seguita dall'uso dall'alcol, dall'abuso di cloruro di sodio e dall'eccesso di grassi alimentari.Infatti si nota che la riduzione del peso in un soggetto obeso si accompagna alla riduzione dei valori pressori.La correlazione alcol ipertensione sembra essere più spiccata per la pressione sistolica, piuttosto che per la diastolica, occorre quindi ridurre drasticamente il consumo di alcol.per quanto riguarda il sodio si consiglia di ridurrne l'introito senza giungere a restrizioni eccessive che, interagendo con il sistema renina/angiotesina,interferirebbero negativamente sul risparmio del potassio. l'RDA di sale raccomandato minima è di 500mg/die.Alcuni studi conferiscono ad un generoso apporto di potassio alimentare , la possibilità di contribuire positivamente nella riduzione delle ipertensioni sodio-dipendenti.Per quanto riguarda il contributo dei grassi alimentari nella genesi della malattia ipertensiva, si consiglia di non superare il 20% delle calorie giornaliere totali con un rapporto poliinsaturi/saturi vicino all'unità.Particolarmente utili gli acidi grassi polinsaturi della serie omega - 3 contenuti abbondantemente nel pesce azzurro. Una corretta alimentazione è alla base della tutela e del mantenimento della nostra salute.

martedì

LA DIVERTICOLOSI

La malattia diverticolare insieme alla stipsi che ne può essere peraltro la causa, può essere considerata come una conseguenza delle mutate abitudini alimentari miranti ad un eccessiva raffinazione degli alimenti. la fibra,infatti, ed in particolare quella insolubile derivata dai carboidrati e dalla lignina , aumenta il volume fecale e l'idratazione delle feci favorendo in questo modo l'evacuazione ed impedendo le elevate pressioni endoluminari che in soggetti predisposti, possono condurre ad una vera e propria ernia della parete intestinale: il diverticolo. Ne consegue che la prevenzione, uno stile di vita sano e attivo e la terapia alimentare risultino il gold standard. la dieta per stipsi e diverticoli ( non in fase acuta) deve prevedere la reintroduzione graduale della fibra vegetale la cui dose ottimale sarebbe di 20/35 g/die.

giovedì

RISCHI LEGATI ALLE DIETE IPERPROTEICHE

Le diete vengono definite iperproteiche quando l'introduzione delle proteine risulta in eccesso rispetto alle esigenze nutrizionali del soggetto. le implicanze sono innumerevoli infatti chi assume troppe proteine assume troppo azoto sottoponendo i reni ad un superlavoro, inoltre le diete iperproteiche sono responsabili di una maggiore escrezione di calcio con le urine ne consegue un maggiore rischio di sviluppare osteoporosi, l'escrezione di calcio con le urine favorisce la formazione di calcoli renali.Le diete iperproteiche provocano la formazione di corpi chetonici con produzione di radicali liberi che determinano un alterazione a livello del DNA.Le proteine infatti assolvono funzioni fondamentali nelle cellule e hanno funzioni basilari nel mantenimento dell'equilibrio metabolico svolgendo funzioni plastiche, energetiche, immunitarie e di difesa dagli agenti esterne dunque in assenza di patologie le diete devono essere normoproteiche, mentre nei soggetti con insufficienza renale cronica e acuta sicuramente ipoproteiche. Non lascioamoci ingannare dai dimagrimenti repentini e dalle diete fortemente squilibrate.

SCLEROSI MULTIPLA E IMPLICANZE NUTRIZIONALI

La sclerosi multipla è una malattia cronica infiammatoria, ed autoimmune.la SM ha eziopatogenesi multifattoriale: genetica,ambientale e nutrizionale. Nutrizionale in quanto i nutrienti contenuti negli alimenti si legano a fattori di trascrione e recettori nucleari attivi che legandosi al DNA regolano l'espressione genica e il metabolismo dei nutrienti. Infatti i nutrienti assolvono una funzione di regolazione dell'attività infiammatoria,si comprende dunque come la dieta possa influenzare il decorso di una malattia cronica infiammatoria.I fattori di trascrizione coinvolti nella risposta infiammatoria ed immunitaria sono la proteina attivatrice -l ed il fattore di trascrizione nucleare k delle cellule B.Vi sono alimenti che favoriscono i processi infiammatori nella sclerosi multipla e alimenti bioattivi che possono contrastare i processi infiammatori favorendo inoltre il rallentamento dell'invecchiamento, contrastando l'obesità, favorendo il catabolismo cellulare, svolgendo funzione neuroprotettiva e antimutagenica. Un alimentazione ricca di polifenoli e carotenoidi ad azione antiossidante interagisce con diversi enzimi , recettori nucleari, fattori di trascrizione influenzando in modo rilevante il metabolismo cellulare in condizioni fisiopatologiche.I più importanti polifenoli sono: LA QUERCETINA, LA CURCUMINA, LA GENESTINA, IL RASVERATROLO, L'IDROSSITIROSOLO,IL LICOPENE.Ad esempio la quercetina ha attività antiinfiammatoria, immunomodulante e antivirale, riduce la proliferazione delle cellule mononucleate del sangue periferico e fa diminuire la produzione di IL-IB.Inoltre la quercetina inibisce la fagocitosi della mielina bloccando i radicali liberi rilasciati dai macrofagi e inibendo l'espressione delle citochine infiammatorie. Fondamentale inoltre è il microambiente gastrointestinale che consente la regolazione dell'omeostasi energetica e la produzione di citochine proinfiammatorie, un alimentazione equilibrata ricca di pre e probiotici, ricca di fibre favorisce l'equilibrio della flora gastrointestinale favorendo la riduzione dei processi infiammatori.